giovedì 2 ottobre 2014

Enrico VIII: ogni cinque mogli una in omaggio.

Il primo post lo dedichiamo a Enrico VIII d'Inghilterra, la cui storia si presta particolarmente al nostro blog in quanto è degna di Beautiful.
Ah, Enrico VIII, un uomo che la televisione ha cercato di farvi immaginare così:

Ma che in realtà era più una cosa così:
La parte di Enrico VIII sarà oggi interpretata da Giuliano Ferrara

È giusto che si sappia.
Enrico VIII Tudor, dicevamo, nasce il 28 giugno del 1491 a Greenwich, dove forse il meridiano gli era caduto in testa, visto quello che poi andrà a combinare una volta cresciuto.
Enrico aveva 5 fratelli, di cui solo in tre sopravvissero (forse per gli altri due il meridiano fu fatale, ma in assenza di documentazione coeva e attendibile potrebbero essere solo dicerie). Il primogenito, il povero Arturo, legittimo erede al trono ed evidentemente non particolarmente avvenente

muore poco aver sposato Caterina d'Aragona.
Le fonti la descrivono come “piuttosto topa”


Prima di tutto c'è da sottolineare che crescere nel Galles a quei tempi (viene descritto dalle fonti coeve come un luogo barbaro e ostile) non doveva essere proprio il massimo della vita, soprattutto se sei circondato da gente che si chiama tipo Gruffyddap Rhys ap Thomas. Fu deciso quando aveva appena due anni che una volta cresciuto avrebbe dovuto sposare Caterina d'Aragona, principessa spagnola che allora aveva tre anni. Il piccolo Arturo a malapena sapeva parlare, e in famiglia già cresceva l'aspettativa per un erede maschio, la cui madre sarebbe dovuta essere una donna che dal suo punto di vista in quel momento aveva quasi il doppio dei suoi anni (lei tre, lui due). Quando dopo anni di corrispondenza epistolare (probabilmente però erano i precettori a scriversi, fingendosi l'una e l'altro) finalmente si incontrano, ormai adolescenti, si rendono conto di non essere in grado di comunicare perché hanno imparato pronunce diverse del latino.
Come se questo non bastasse il poveretto muore pochi mesi dopo il matrimonio. Mettiamo da parte il sentimento di pena provato nei confronti di questo giovane uomo, e poniamoci quella che anche ai tempi fu la questione fondamentale: ma questi due, prima della morte del povero Arturo, avevano consumato o no?
Caterina, donna di una fede religiosa così profonda dallo sfiorare l'ossessione, giurava che no, non aveva mai ceduto il suo preziosissimo fiore al marito recentemente defunto. Arturo, dal canto suo, pare se ne andasse in giro per il Galles dicendo frasi di una certa eleganza, come “Stanotte son stato nel bel mezzo della Spagna”. Un problema di un intero stato riassunto in uno dei grandi problemi della storia dell'uomo: donne che negano di aver fatto cose di cui gli uomini si vantano.
Inizialmente venne data per buona la versione di Caterina, poiché in questo modo poté essere data in sposa al fratello minore di Arturo, Enrico VIII.
Enrico VIII nella sua posa di vittoria. Questa volta Enrico VIII verrà interpretato da se stesso.

Quando si dice dalla padella alla brace. E poi grazie mille che questa passava le giornate a pregare.

Il matrimonio con Arturo si celebrò nel 1501, quello con Enrico VIII, nel 1509. Vi state chiedendo cosa fece in quegli anni la povera Caterina? Fu tenuta praticamente prigioniera a Londra, in gravi ristrettezze economiche. Come se la cosa non fosse già abbastanza umiliante, nel frattempo morì sua madre, cambiando tutte le carte in tavola su questioni di corone ed eredità e portando così il valore matrimoniale di Caterina ad abbassarsi.
Sì, avete letto bene: valore matrimoniale.
Per mantenere se stessa e le dame di compagnia Caterina diventò ambasciatore spagnolo in Inghilterra. Ci troviamo qui davanti a due primati: il primo riguarda il fatto che lei fu la prima ambasciatrice donna della storia, il secondo è che è stato uno dei rarissimi casi in cui la morte di una suocera è effettivamente una pessima notizia per lo sposo.

Pur in mancanza dell'illustre suocera, il 23 giugno del 1509, la ventitrenne Caterina sposa il quasi diciottenne Enrico VIII, fra il giubilo generale, i banchetti e la nomina di nuovi Cavalieri Del Molto Onorevole Ordine del Bagno (nome originale: The Most Honourable Military Order of the Bath).
Sembra che questo fosse un articolo da regalo particolarmente in voga negli anni '10 del '500.

Tutto è bene quel che finisce bene?
Temo di no, perché siamo solo alla prima delle sei mogli di Enrico VIII.

Finalmente Caterina arrivò alla conclusione che a 23 anni, al suo secondo matrimonio, forse era il caso di abbandonare il personaggio della pura fanciulla di bianco vestita, e decise finalmente di cedere il suo fiore al secondo marito. Purtroppo però, nonostante i ripetuti tentativi di dare alla luce un erede maschio, perse diversi bambini e su sei volte che rimase incinta, solo una volta riuscì a far nascere un neonato sano: la piccola Maria*, nel 1516. Enrico però non poteva certo dirsi contento, poiché gli anni passavano e dell'erede maschio tanto sperato neanche l'ombra. E così, nel momento in cui diventò evidente che Caterina non avrebbe potuto dare altri figli al sovrano, il sovrano cominciò a guardarsi altrove. Non che la faccenda dei figli sia stato l'unico motivo dell'infedeltà del re, dato che già durante gli anni precedenti aveva avuto due amanti: Elizabeth Blount e Maria Bolena. Non contento, decise di incasinare ancora di più la sua situazione sentimentale corteggiando Anna Bolena, sorella della sua precedente amante.
Non ci facciamo mancare niente, insomma.

Ma come fare per sposare Anna Bolena con Caterina ancora viva e vegeta, per quanto ingrassata, invecchiata e in menopausa? Enrico cercò inizialmente di convincere la seconda a ritirarsi a vita monastica, vista la sua incrollabile fede. Consiglio a cui pare che rispose: "Dio non mi chiamò mai per il monastero, io sono la vera e legittima moglie del re".

“Ma fatti tu suora, stronzo.”

Enrico VIII, con la sua profonda conoscenza della natura femminile, sapeva benissimo che Caterina avrebbe potuto staccargli un braccio se solo avesse provato ad eliminarla fisicamente, così decise che il loro matrimonio doveva essere sciolto in quanto maledetto, poiché la consorte avrebbe in realtà precedentemente consumato il matrimonio col fratello Arturo.
Era dai tempi della Madonna che la questione della verginità di una donna non si faceva così complicata.
Visto che nel XVI secolo il modo di dire “una volta ogni morte di papa” non si applicava, il papa era già cambiato, e a quello nuovo (Paolo III) si dovette spiegare tutta la faccenda del matrimonio (approvata ai tempi da Giulio II) chiedendone l'annullamento.

Per essere conosciuto come il “papa guerriero” Giulio II si mostra qui con la sua migliore espressione da chemmetoccafa'percampare.

Papa Paolo III, che proprio in quel periodo era troppo impegnato ad avere visioni sul Concilio di Trento, gli rispose che non se ne parlava.

Paolo III tutto preso a farsi distrarre dalle sue visioni

Fu allora che Enrico VIII decise di fare la cosa più sensata che possa saltare in testa a un uomo sano di mente che voglia divorziare dalla moglie invecchiata per mettersi con una sua dama di compagnia di 17 anni più giovane di lui: creò una nuova Chiesa*.
Così, il 25 gennaio del 1533, sposò Anna Bolena.

Certo però, sai che non finirai troppo bene se in antropologia forense dai il nome ad un tipo di decapitazione.




*La piccola Maria, che vide cacciare dal trono la propria madre da un padre che un bel giorno decise che non erano più cattolici solo per poter divorziare, non la prenderà bene.
Una volta cresciuta e salita al trono sarà conosciuta con il nome di Bloody Mary, poiché fece uccidere centinaia di protestanti nel tentativo di riportare il cattolicesimo in Inghilterra.


Qualcuno ha detto “Daddy issues”?





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