lunedì 27 ottobre 2014

MACheBElcasTellomarcondirondirondello(H)


Macbeth è una tragedia di Shakespeare, apparentemente la più breve, scritta all'incirca nel 1605-08 e sicuramente una delle più conosciute. In breve tratta di reali, complotti, profezie e di gente che si uccide in modo trucido solo per poter diventare re.
Aspetta un attimo... dove l'ho già sentita?

Ah, giusto!

Ma entriamo subito nel vivo della storia: siamo in Scozia e piove che dio la manda da giorni; ci sono lampi, tuoni, fulmini, vento che neanche a Trieste ed ecco che saltano fuori tre streghe. Sì! Tre streghe! Scozzesi! Le quali chiacchierando del più e del meno (in rima, ovviamente) decidono che il loro prossimo incontro avverrà dinnanzi al buon Macbeth. 
Ma chi è costui? 
Considerando che la tragedia ha il suo nome sarà un personaggio rilevante. 
Aaaah Shakerspearino, tu sì che sai come catalizzare l'attenzione del lettore! 

Gilderoy Allock nei panni di Macbeth

Egli è il barone di Glamis, che assieme al suo fido compare Banquo ha appena fatto un culo come una capanna alle forze di Norvegia e Irlanda. Finita la battaglia i due stanno gongolando felici quand'ecco che si palesa il re d'Inghilterra, Duncan, al solo scopo di lodare Macbeth per la sua prodezza in battaglia. 
Bravo ragazzo! *pacche sulla spalla ed altri incitamenti da uomi duri* 
Sìsì, bravo, ora però s'è fatta 'na certa e io andrei. 

Duncan sarà oggi interpretato dal presidente Snow di Hunger Games 

E niente, puff, sparisce dal punto in cui era venuto. 
Cambio di scena
I due rimasti soli tergiversano; parlano della battaglia, del fantacalcio, di tipe, del nuovo gioco dell'xbox, di moto e del tempo: secondo te pioverà? Mah, bho. Sembra stia schiarendo. Eh però non lo so, sai come si dice "cielo a pecorelle...". Ma no, mica 'so pecore quelle... 
E così appaiono le tre streghe di cui sopra; le quali, dopo aver fatto le loro cose da streghe, annunciano a Macbeth delle profezie: UNO diventerai barone di Cawdor, DUE in futuro sarai re, TRE Banquo sarà capostipite di una dinastia di re, QUATTRO non correre con le forbici in mano.
 Inutile dire che le profezie numero due e tre sembrano apparentemente contrastanti, ma al momento non ce ne preoccupiamo, nulla da dire sulla quattro che mi sembra un'ottimo consiglio.
puff, pure loro, spariscono dal punto in cui erano venute lasciando Macbeth e Banquo leggermente interdetti. 
Ma per poco, arriva infatti un messaggero ad annunciare al buon Macby che ta-dà ha appena acquisito il titolo di Barone di Cawdor e che quindi ommioddio la profezia era vera. 
Quindi potrò diventare re! Evviva! Pensa Macbeth, e quel punto decide che sì, le streghe dicevano il vero e da bravo ometto scrive alla moglie per informarla. 
Cambio di scena 
Signora Macbeth è a casa che sferruzza centrini in attesa che il suo amato ritorni, quand'ecco che arriva un messaggero e la donna legge la lettera. Segue monologo trito e ritrito di Lady Macbeth: voto 8, molto bello, ma anche basta! 
Dopo la lettera ecco che arriva anche Macbeth e i due finalmente si ritrovano. 

Ecco i coniugi Macbeth che fanno cose

La notizia che li raggiunge subito dopo è che - ma guarda un po' - Duncan sarà ospite a casa loro quella stessa notte e dunque, pensa Signora M., perchè non approfittare di questo splendido colpo di culo per far secco il re e far avverare la profezia delle streghe?
Eh, bell'idea, pensa Macbeth, e così la notte va in camera del re ed esegue. Pare giusto. Peccato che si prenda male subito dopo e vada a fare il piangino dalla moglie.
Oddiooddioddioddioddioddiochehoffatto dice piagnucolando a Signora M., la quale, dopo avergli fatto una carezzina, va a sistemare la scena del delitto.

Cià, levati che faccio io. 

Al mattino dopo arriva al castello il buon MacDuff il quale ha un pensiero splendido. Sono le otto del mattino, andiamo a dare il buongiorno al re. 
Chiaramente i due ne scoprono il cadavere e Macbeth per non saper nè leggere nè scrivere da la colpa alle guardie fuori dalla camera del re e le secca senza ritegno per fare in modo che non possano reclamare la loro innocenza. 
MacDuff non è tanto convinto, ma se lo tiene per sè. Gli eredi del re, dopo aver annusato l'aria che sapeva vagamente di marcio, decidono che forse è meglio levare le tende e scappano, vengono ovviamente sospettati e Macbeth diventa re.
Evviva. 
Fine. 





Sì, vi piacerebbe. 


Cambio di scena 
Macbeth è re, ma non è contento; l'ultima profezia (quella per cui Banquo sarebbe diventato capostipite di una dinastia di re) un po' lo indispone. Decide quindi di far uccidere Banquo e suo figlio da due sicari. 
Banquo muore, il figlio scappa. 
Macbeth mio, t'ha detto male. 
Essì, perché il novello re a questo punto comincia a dare vagamente di matto. Al banchetto che viene organizzato successivamente Macbeth vede il fantasma di Banquo e la signora sua moglie, visto la piega che stanno prendendo le cose, decide di mandare via tutti. 
Il poverello va quindi ad interrogare ancora le streghe, le quali, essendo donne, danno un responso tutt'altro che chiaro. Ossia che lui rimarrà re perchè non potrà essere ucciso da nessun uomo "nato da una donna".
Ma Macbeth non è assolutamente rasserenato dalla profezia e decide che le cose da fare a questo punto sono poche: ammazzare anche Macduff. 
Manda quindi altri sicari al suo castello, ma lui non c'è, quindi nel dubbio fanno secchi moglie e figlio.

Non si era detto "niente donne e bambini?" 

Signora M. a questo punto comincia a percepire un vago peso sullo stomaco: segue secondo monologo famoso di Lady Macbeth. 
Cambio di scena
MacDuff e Malcom (il figlio di Duncan) decidono di invadere la Scozia, soprattutto quando il primo scopre che la sua famiglia è stata brutalmente assassinata. 
Segue battaglia sanguinosa e probabile suicidio di Sciura M. 
A questo punto ci troviamo al momento clou: Macbeth e MacDuff si sfidano a duello. 
Ma io non posso essere ucciso da nessun uomo nato da una donna, gongola Macbeth, eh, ti piacerebbe, risponde MacDuff. 
Perchè sai, caro mio, io sono stato strappato dal ventre di mia madre prima del tempo, quindi non sono propriamente nato da una donna. Tiè. 


THE END

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