martedì 9 giugno 2015

Zio Vanja: l'elogio alla depressione cronica in quattro atti

Siamo in Russia, in mezzo al nulla, c'è bel tempo, non fa nemmeno caldo. 
Per primo si palesa uno dei personaggi della storia, un tizio che si spaccia per un dottore, che sarà oggi interpretato da Clint Eastwood.

La scelta di questo membro del cast non troppo Cechoviano è giustificata dalla di lui camminata a passi lunghi che tanto ci ha colpito in una recente rappresentazione. L'attore in questione ha poi tentato di discolparsi con un "gli stivali erano troppo larghi". Ma ormai era troppo tardi. Ce lo ricorderemo così.

Il dottore, dicevamo, comincia a lamentarsi con Marina, la balia, di quanto sia palloso fare il dottore (braccia rubate all'agricoltura insomma).
Poco dopo, ad interrompere questa avvincentissima conversazione, l'allegro protagonista della nostra vicenda entra in scena zompettando: egli è zio Vanja, il cui nome completo è Ivan Petrovic Vojnickij, ma che noi continueremo a chiamare Vanja per far prima.
Anche lui, guardacaso, comincia a lamentarsi di quanto la vita nella sua casupola nel mezzo della steppa sia diventata poco ordinata da quando ci vivono anche il Professore (un vecchio dal nome impronunciabile) e la sua seconda moglie Elena.
Vanja infatti ha una poco velata insofferenza nei confronti del Professò e un'altrettanta poco velata cotta-pseudoadolescenziale nei confronti della di lui seconda moglie.
Elena infatti è bella, giovine e simpatica come un frullatore acceso in un occhio, ma a quanto pare Vanja sembra conscio solo dei primi due aspetti.
Mentre Vanja è lì che se la chiacchiera e che lancia critiche a raffica senza alcun ritegno, arriva Maria, la di lui mammina, che dal canto suo invece ammira un sacco il Professore e quindi lo sgrida: smettila di fare questi commenti e vai a riordinare la cameretta, oppure stasera niente dolce. 


Va bene mamma, vado.

Lui, nel dubbio, prima di andare a ripiegare i calzini e ad attaccare poster di Batman, decide di intrattenersi con Elena e di dichiararle il suo ammore; bel tentativo Vanja, peccato che faccia un colossale buco nell'acqua. Lei infatti gli rifila un due di picche grosso come una casa e lui va a leggere i fumetti da solo e un po' abbacchiato.
A questo punto scopriamo l'effettiva utilità di Clint; era stato chiamato dal Professore perché gli faceva un po' male una pellicina del piede destro.
Tuttavia, dopo avergli fatto fare i km a cavallo del suo mustang con un poncho e un sigaro in bocca, ha deciso che no, in effetti io dei dottori non mi fido mica, mi prendo una supposta di Voltaren e va tutto a posto.
E Clint rimane lì, con un palmo di naso, e si lamenta (strano). Questa volta però, invece che tediare la povera Marina che aveva da stirare e cambiare la sabbietta al gatto, decide di spaccare le balle a Sonja, la figlia di primo letto del Professore che guarda un po' è innamorata di lui.
Peccato che la poverina sia un cesso a pedali e il Cowboy non se la caghi di pezza mentre lei lo guarda con gli occhietti a cuoricino. 
La storia è iniziata da cinque minuti e siamo al secondo due di picche; questo ci fa ben presupporre per il proseguo della vicenda.
Finito lo strazio dell'ennesimo amore palesemente non corrisposto, arriva il tramonto e il Professore, che come tutti gli anziani mangia semolino alle sei di sera e ha sonno alle otto, va a coricarsi, mentre Vajna e Elena rimangono nuovamente soli. 
Lui un po' ci prova, lei fa la gnorri, lui un po' ci rimane male, ma fa il sostenuto e finge che vada tutto bene.

Non starai mica piangendo? No no, è che mi è entrata una bruschetta nell'occhio.

A quel punto arriva Clint Eastwood che è ovunque come il prezzemolo e cerca di tirare su l'amichetto.
Ci facciamo uno spritz?
Facciamo un long island?
Facciamo due?
Bella!
Piccola parentesina: in tutto questo, fino ad adesso,qua e là si è palesato un ulteriore personaggio pressochè inutile che risponde al nome di Iija Ilic Telegin, un babbeo che non si capisce bene che scopo abbia all'interno della vicenda se non quello di ciondolare e di far provare pietà per sé.
Non serve a niente, ma noi lo ricordiamo perché in fondo un po' ai personaggi inutili vogliamo molto bene, alla fine Cechov è come il maiale, non si butta via niente.
Chiusa la parentesina.
Così, mentre Vanja e Clint si sparano una gara a chi vomita per primo (Vanja soffre un po' di gastrite e perde), arriva la piccola Sonja che continua a guardare con occhietti adoranti il dottore, lui è ubriaco marcio, ma nonostante ciò non se la fila di pezza, questo ci fa capire che la povera stella deve essere verosimilmente somigliante a Mariangela, la figlia di Fantozzi. Lui infatti sta un po' lì, dice due cazzate, svuota la dispensa e le da una stretta di mano. Lei allora decide di scrivere a Cioè per sapere se questo possa essere considerato un tentativo di approccio, ma la sua domanda non viene pubblicata. Peccato.
Appena Clint si congeda barcollando, arriva Elena-quella-simpatica e in quanto surrogato di madre comincia a fare la carina tanto da intortare Sonja la quale decide di fidarsi di lei.
Bella cazzata.
Altro giro, altro atto, altra scena, e troviamo Elena, Sonja e Vanja tutti riuniti perchè il Professore c'ha da fare un discorsetto.
Vanja, che ormai si è impuntato, ci prova di nuovo con Elena prendendosi l'ennesimo due di picche in piena faccia, però decide che questa è la volta buona; mò le porto dei fiori, due cioccolatini e tutti i cofanetti di Sex and the city e vediamo se mi dice ancora di no.
Rimasta sola con Sonja, Elena le fa una proposta: senti Stellina, facciamo una cosa, ci vado a parlare io con Clint, così capiamo se si può organizzare un appuntamento al buio e magari 'sta storia finisce bene.
Sonja, che è pura di cuore e sveglia come un riccio morto in autostrada, le risponde di sì tutta contenta.
Elena dice stai serena che ci penso io. 
Sonja dice evviva.
Il sottotesto di questa scena è CREDICI! 
*musica di suspense*
Ed eccoci quindi al momento della verità.
Il Dottore e Elena si trovano a parlare soli;
Ti piace Sonja?
Sonja chi?
Vabbè.
A quel punto lui fa lo splendido, lei la vergine di ferro.
Io sono migliore e molto più nobile di quanto lei creda, dice lei, sì certo, diciamo noi.
Infatti questa farsa del "io sono brava, casta e onorevole" dura più o meno due secondi fino a quando i due non cominciano a limonare come adolescenti in crisi ormonale. Abbiamo detto, Sonja chi?
A questo punto entra Vanja che li interrompe sul più bello.
IMBARAAAAZZZOOOOO.
Il Dottore, che come ogni Cowboy ha il dono di saper padroneggiare qualsiasi situazione sconveniente, da un colpo agli speroni e sparisce in una nuvola di fumo, mentre Elena, mascherando il disagio con qualche colpetto di tosse,  dice che, com'è come non è, s'è deciso che noi si va a vivere altrove. (Noi = Elena e il Professore, mica Elena e Clint, che avevate capito, mica è un Harmony signori miei.)
A questo punto, per aggiungere altro diagio a quello che già si era creato, arriva pure Sonja che scodinzola come un cagnolino fino a quando non coglie l'antifona e capisce che no, non c'è speranza: non diventerà la signora Eastwood. Che poi, ragazza mia, ma Cenerentola non ti ha insegnato a non fidarti delle matrigne? Santapazienza! 
A questo punto però succede un gran casino; arriva il Professore che si mette a litigare con Vanja: io voglio andare in Finlandia con Elena e comprare un Suv.
E io dove vado?
Non so e non mi interessa.ome 
Ah!
Vanja fa lo gnorri e se ne esce tutto incazzoso, al suo rientro è armato di pistola e cerca di colpire il Professore. Lo manca due volte su due. 
Clint scuote la testa sconsolato; dovevo accettare la parte in quel film con John Wayne.
A Elena viene una mezza crisi isterica immotivata, c'è un po' di parapiglia, ma poi tutti si rilassano e fanno pace.
Vanja nel dubbio pondera il suicidio con della morfina ma, strano ma vero, non gli va bene nemmeno questa e il Dottore lo obbliga a restituirla.
Tutti se ne vanno e Vanja rimane solo con Sonja.
I personaggi più tristi e sfigati della vicenda; i due per tirarsi un po' su decidono di fare un po' di contabilità. Questo ci fa capire che gli svaghi, in Russia, a quei tempi, non erano molti.
Per coronare la depressione Sonja dice che va tutto bene, in fondo, alla fine di questa vita di merda, c'è pur sempre la morte.
AH BEH!

Ora scusate, m'è venuta la tristezza e vado a scofanarmi una vaschetta di Haagen-Dazs con dentro un flacone di benzodiazepine. 

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